Tutto quello che devi assolutamente sapere sulle sostanze nascoste nei prodotti di tutti i giorni che stanno devastando il tuo organismo, sul loro impatto sulla salute, su come individuarli ed evitarli in ogni acquisto

Ecco ciò che non ti hanno mai detto sui perturbatori endocrini, svelato finalmente da noi per te in una nuova serie di articoli settimanali

Hai mai pensato che quello che mangi contenga delle sostanze che alterano ed interagiscono con il tuo equilibrio ormonale?

Hai mai pensato che quello che metti quotidianamente sulla tua pelle possa condizionare, indirizzare, le informazioni che gli ormoni inviano agli organi del tuo organismo?

E hai mai pensato che queste sostanze possono trovarsi anche negli oggetti di uso comune?

Esistono delle sostanze che “danno ordini” ai tuoi organi. Sono i perturbatori endocrini.

Che cos’è un perturbatore endocrino?

Già dalla definizione che ti darò nelle righe seguenti capirai l’importanza di questo articolo e il danno che questi “perturbatori” possono arrecare al nostro organismo.

Un perturbatore endocrino è secondo l’OMS una sostanza chimica capace d’interferire sul sistema ormonale di un essere animale e umano, mimando l’azione degli ormoni prodotti dall’organismo.

Come spiega la dottoressa Marie Neira direttrice del DSPE ( Département Santé Publique et Environnement dell’OMS) la salute dipende in maniera importante dal buon funzionamento del sistema endocrino che gestisce la produzione di ormoni coinvolti nella regolazione del metabolismo, della crescita, dello sviluppo, del sonno, dell’umore ecc…

Certe sostanze, definite «perturbatori endocrini» possono disturbare, alterare una o più funzioni del sistema endocrino accrescendo il rischio di problemi di salute.

In altri termini si tratta di sostanze chimiche presenti in oggetti di uso quotidiano, negli alimenti, nei cosmetici, nei contenitori, nell’ambiente.

Facciamo un passo indietro per chiarire e comprendere appieno l’argomento. Abbiamo parlato di equilibrio ormonale, ma cosa sono gli ormoni?

Gli ormoni sono delle molecole messaggere secrete da ghiandole specializzate chiamate «endocrine» e veicolati nel sangue per raggiungere determinati organi e tessuti al fine di regolarne l’attività.

Il sistema endocrino è tutta quella complessa rete ormonale volta a regolare la comunicazione e il controllo tra il sistema nervoso ed alcune funzioni dell’organismo.

A cosa servono?

Regolano numerosi comportamenti e meccanismi del nostro corpo come la crescita, la pubertà, la temperatura corporea, il metabolismo, la fame o la sazietà, il sonno, il livello di zuccheri nel sangue, il ritmo cardiaco, ecc.

Raggiunto l’organo bersaglio, gli ormoni si legano ai recettori specifici per trasmettere l’informazione funzionale. E’ esattamente su questi recettori che i perturbatori endocrini agiscono imitando l’ormone di riferimento e trasmettendo ordini capaci di modificarne l’attività ed il comportamento. Infatti l’equilibrio ormonale responsabile della regolazione del nostro organismo è molto delicato e gli agenti esterni sono in grado di “alterarlo” con estrema facilità. Questi agenti sono proprio i perturbatori endocrini, sostanze che hanno iniziato ad attirare l’attenzione dei ricercatori già dagli anni 50 quando si iniziò a mettere sotto accusa insetticidi come il DDT o negli anni 70, quando si scoprì che farmaci come il Distilbene, prescritto alle donne in gravidanza per evitare rischi di aborto, causavano gravissimi effetti collaterali sui nascituri.

Solo anni dopo, l’attenzione venne portata sui rischi sanitari ai quali l’uomo è esposto a causa del massiccio ed incontrollato utilizzo delle sostanze chimiche responsabili di malattie emergenti come l’obesità endocrina ed il diabete.

La situazione è talmente grave che il 7 marzo 2018 si è attivato persino il Parlamento Europeo di Bruxelles, dove si è svolto il meeting Impact of Hormones in European Policies for Health and Research durante il quale è stato dato il via ai lavori di una Task Force europea,   nota come Interest Group On Hormones.

Il dott. Gilles Nalbone, direttore emerito della ricerca all’Istituto Nazionale della Ricerca Medica ( INSERM Francia) informa che attualmente « esistono circa 100.000 molecole di sintesi sul mercato, fra le quali 800 sono classificabili come perturbatori endocrini».

Anche in quantità infime, i perturbatori endocrini possono provocare una disfunzione delle ghiandole endocrine, responsabili della produzione di ormoni, sopratutto nel caso di unione di differenti molecole creando l’effetto cocktail.

“Queste molecole chimiche mimano l’azione degli ormoni ed interferiscono sia al livello della loro sintesi, che della loro eliminazione o del loro trasporto nel corpo”.

Prosegue il Dr Nalbone, dicendo che questi prodotti sarebbero “implicati nella forte progressione di patologie importanti che sono sotto il controllo della regolazione endocrina”.

Ma c’è di più.

Gli interferenti endocrini possono avere un impatto importante sul cervello soprattutto durante lo sviluppo” sostiene il Professor Andrea Giustina, Ordinario di Endocrinologia al San Raffaele di Milano e Presidente Eletto dell’ESE, la Società Europea di Endocrinologia..

A questo punto la domanda sorge spontanea

Dove si nascondono i perturbatori endocrini?

Dappertutto!!!

In certi pesticidi ed insetticidi, nell’inquinamento atmosferico, nei contenitori di plastica tipo bottiglie per acqua minerale o barchette per alimenti, in certi tessuti antimacchia, negli ormoni di sintesi per contraccezione escreti dopo la loro utilizzazione nell’acqua degli scarichi, in certi additivi alimentari, nei farmaci e nei cosmetici ed anche purtroppo nei più profondi abissi marini che pensiamo incontaminati!

Quello che più ci deve turbare è che la grande parte di queste sostanze sono presenti «sornionamente» negli alimenti che consumiamo quotidianamente o nei farmaci che pensiamo «ci debbano guarire»

<<pubblicazione del 17 ottobre del giornale LE FIGARO SANTE>>

Gli ormoni sono dei messaggeri, vettori che trasmettono determinate istruzioni fondamentali per le funzioni dell’organismo. Va da se che l’esistenza di alcune sostanze che possono alterare sensibilmente queste funzioni, non va affatto sottovalutata. L’intervento stesso dell’Unione Europea e delle sue direttive fa ben sperare, noi consumatori da parte nostra con un pizzico di consapevolezza in più dobbiamo controllare bene gli alimenti che acquistiamo ed informarci costantemente.

Proprio per questo ho deciso di scrivere degli articoli sul tema dei perturbatori endocrini.

Seguiranno altri articoli dove entreremo nel vivo della questione analizzando di volta in volta tutti i settori coinvolti!

Per ora è importante aver preso consapevolezza di questa importante materia.

Al prossimo articolo

Nardi Benessere

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