“Vai in California? Oddio ci sono stata, si mangia da schifo, panini a go go, salse dappertutto…..e poi è carissima, se proprio ti impegni e ti dice bene trovi un posto dove mangiare decentemente e spendi un capitale”.
Questi sono stati i messaggi che ho ricevuto prima di partire per le mie vacanze estive.
Li possiamo riassumere in una semplice frase:
“In America sono grassi perché mangiano solo Donuts”, il ciambellone classico esempio di cibo spazzatura. D’altronde si sa, l’America è la patria dei Fast food.
Ora non voglio dire che questi messaggi non mi abbiano condizionata i pochi giorni prima della partenza, ma parliamoci chiaro, il fatto che in America si mangiano solo Donuts è una programmazione mentale che caratterizza maggiormente noi Europei che vediamo l’America con gli occhi delle trasmissioni TV, dove immancabile appare l’americano col Donuts e il bibitone di caffè nero.
Comunque sia il giorno della partenza si avvicinava e facevo scorta di panini ipoglucidici!
18 giorni, quindi 10 panini per i pranzi al sacco basteranno?
Quello che è successo però non ha rispecchiato le mie “errate” aspettative.
Durante il mio soggiorno in questa terra ho mangiato spesso nei fast food.
Inoltre ciliegina sulla torta, sono tornata a casa con un kg in meno.
Ma com’è possibile, non era il regno del Donut?
Per come la vedo io, non ci sono motivazioni da dare se si torna dalle vacanze con qualche chilo in più, diamine sono vacanze, godiamocele. Ma non cerchiamo un “capro espiatorio” a tutti i costi.
In America troviamo gli obesi e i palestrati, niente via di mezzo. Al di là di tutte le considerazioni culturali e morali che si possono fare, questo vuol dire che se vuoi stare bene o ti vuoi mantenere in forma puoi. E’ una questione di scelte!
E non mi sento affatto presuntuosa se penso questo senza considerare l’aspetto economico…il fast food è una scelta economica, ma proprio nei fast food io sono riuscita a non avvelenarmi.
Sicuramente scegliere un cibo biologico, grass fed, senza conservanti, ormoni e porcherie varie svuota molto prima i portafogli, ma l’Americano potrebbe migliorare la sua salute anche facendo scelte alimentari non cosi sofisticate, ma almeno diverse dal “double bacon cheeseburger”.
I ristoranti chiudono alle 21 e arrivando spesso la sera tardi nelle varie tappe del mio infinito viaggio, l’unica scelta per la cena era spesso il fast food.
In tutta la vacanza, come detto, ho mangiato 3 panini ipoglucidici che mi ero portata. Li ho mangiati quei giorni in cui, durante gli orari dei pasti, mi trovavo in macchina in viaggio, quindi non perché in America il cibo fa schifo e di conseguenza è inevitabile che siano tutti grassi. O meglio, una larga fatta di popolazione è obesa, ma perché sono drogati di zuccheri nascosti nel 70% dei cibi che l’industria propone, come lo siamo anche noi del resto….cambiano solo le proporzioni!
Comunque per il resto, ecco quello che ho mangiato:
Pollo, insalate di manzo sfilacciato, bacon, american breakfast con uova, pancetta e salsiccia.
Frutta e frutta secca, che ho trovato a San Francisco a prezzi stracciati. Ma non finisce qui. Spesso mi sono recata nei supermercati, e ho trovato dell’ottimo cibo tra cui anche pane ipoglucidico e barrette proteiche di ogni tipo, vendute anche nei minuscoli alimentari di quartiere.
Durante il mio viaggio non sono mancati i ristoranti dove non mi sono fatta mancare black angus e costine di maiale. Inoltre in ogni portata è compresa la scelta di due contorni, ecco che ci vuole poco a sporcare un tentativo di salvataggio: patatine fritte, patata al cartoccio con salsa, insalata di patate, ma anche… udite udite, insalata e verdure al vapore.
“Ma non mangiavano solo Donut?”.
Alla fine è solo una questione di scelta, non del fatto che in America mangiano solo junk food.
“Eh ma costa troppo!!!”
Dipende da dove si va, ma grosso modo i costi sono simili ai nostri.
Ah ovviamente a preservarmi da ogni nefasta conseguenza di una “sporca” alimentazione non poteva mancare la mia combo preferita: spazzola e crio gel! Continua detossinazione e stimolo per il microcircolo, pulizia dalle scorie metaboliche e dai ristagni di liquidi. La mia pelle non ha mai sofferto!
Obiettivo di questo racconto è mettere in evidenza quanto le piccole scelte del quotidiano possono essere fondamentali nel determinare il nostro benessere ma anche nel forgiare le nostre preferenze. Provare piacere di una scelta fatta non ci farà sentire costretti o in dovere di adottare un comportamento, ma al contrario indirizzerà consapevolmente le nostre preferenze.
Anche intraprendere un percorso di rimessa in forma dopo l’estate non sarà cosi complicato partendo da questo semplice assunto. Più la consapevolezza delle scelte che facciamo sarà presente, più ogni volta non ci sarà bisogno di fare tabula rasa e ripartire daccapo!
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Per oggi è tutto, e alla fine di questo articolo una cosa però è certa:
“In America non mangiano solo Donuts”.
Camilla