La rubrica degli interferenti endocrini – parte 2
Torna l’appuntamento settimanale sugli interferenti endocrini. Oggi entreremo un po’ più nel dettaglio della materia ed inizieremo a parlare dei vari settori coinvolti. Prima di procedere ci tengo a ringraziare Lucia per l’aiuto, il materiale e la condivisione di questo progetto settimanale.
Abbiamo citato gli alimenti nel precedente articolo, pertanto è da questi che inizieremo a trattare l’argomento poiché è qui che possiamo intervenire personalmente e trasformarci da semplici spettatori inerti in sentinelle della nostra salute, facendo scelte attente e consapevoli.
Dove si nascondono i perturbatori endocrini negli alimenti?
E’ doverosa una premessa. L’utilizzo del termine “nascondono” non è un caso. Difatti sulle confezioni non appaiono con il loro nome, ma con una sigla seguita da un numero. Una sorta di agente segreto.
La vocale E seguita da un numero che va da 100 a 1200 ed oltre.
Rilassiamoci, non tutti i 1200 sono sospettati di essere nocivi !!!
Cerchiamo di conoscerli meglio dividendoli per famiglie:
Da E100 sono i Coloranti
Gli E200 sono i Conservanti
Gli E300 sono gli Antiossidanti e gli Acidificanti
Gli E400 sono gli Emulsionanti e fino a E600 comprendono i modificatori dei sapori
Ed infine i tanto amati sapori dolci ma a quale prezzo! Gli E951-E952-E953.
Tutte queste sostanze non fanno parte dell’alimento all’origine, non sono nutritive, anzi, sono spesso pericolose, sopratutto se si tiene conto dell’effetto accumulo che si ottiene assumendo più alimenti che contengono lo stesso eccipiente, nonché dell’effetto cocktail dato da differenti sostanze.
I COLORANTI
Da E100 a E 180 troviamo prevalentemente dei coloranti utilizzati per rendere l’alimento più attraente alla vista. Fra questi 80 coloranti alcuni sono innocui, altri sconsigliati e certi sono già stati proibiti dalle direttive dell’Unione Europea e non dovrebbero più apparire sulle confezioni degli alimenti. Tuttavia quando andiamo al supermercato è sempre bene assicurarsi di non trovarli scritti nell’etichetta del prodotto.
I PROIBITI
E103- E110- E121- E125- E126- E128-E130- E152- E154- E155-E161i- E164- E165- E166.
Questi coloranti sono sospettati, fra le altre reazioni nefaste, anche di essere cancerogeni, per questo proibiti nel mercato comune europeo ( fra questi, alcuni già dal 1978).
Vediamo ora i coloranti non ancora proibiti ma da evitare:
E142 Verde Brillante e Verde Scuro
Li troviamo in particolare nelle bevande colorate, soda, sciroppi, gelatine, caramelle gommose, che colorano di un bel verde prato ma che di vegetale non hanno proprio niente poiché vengono dritti dritti dal petrolio.
Possono anche contenere tracce di alluminio senza che sia menzionato.
La maggior parte dei coloranti chimici possono provocare sindrome di iperattività nei bambini ma sono sospettati di essere allergenici e cancerogeni.
Un consiglio: evitarli il più possibile sopratutto per i bambini.
E150 Colorante Caramello
Molto presente nelle bevande soda, nel whisky, nel cognac e purtroppo anche nel tanto prezioso aceto balsamico!!
Non è proibito dall’unione Europea, nonostante la sua nocività.
Un consiglio: evitare sopratutto l’E150B poiché è il più sospettato per l’effetto cancerogeno.
E151 o Naphtol black
Sostanza petrolchimica derivata dal naftalene o canfora di catrame o ancora la naftalina per le tarme!!
Lo troviamo nelle salse per arrosti e grigliate, nella glassa di deliziosi dolci e torte glassate, nei gelati industriali, nei bonbon e anche lui nelle soda e bevande colorate e gassate. Ma anche nel bel nero brillante dei bastoncini e delle rotelline morbide di liquirizia. Anche il nero del caviale è dato proprio da questo killer al naftolo che, se uccide le tarme, immaginiamo cosa può fare al nostro stomaco.
Un consiglio: evitare poiché fortemente sospettato di essere cancerogeno
E155 Marrone Cioccolato
Il nome sembra del tutto innocente ma anche lui fa parte delle molecole azoiche sintetiche estratte dal petrolio e fortemente sospettato di essere cancerogeno secondo seri studi scientifici.
Può provocare intolleranze ai soggetti sensibili ai salicilati ed ai frutti rossi, turbe del sonno, iperattività infantile e, poiché induce la liberazione di istamina, può scatenare od intensificare i sintomi dell’asma nei soggetti predisposti.
Un consiglio: anche se non sospettato di essere direttamente responsabile di precise patologie è comunque un ingrediente da evitare.
Lasciamo la famiglia degli E 150 e passiamo ad altri
E171
Conosciuto anche con il nome di Diossido di Titanio è abbondantemente utilizzato negli alimenti, in certi cosmetici e fissatori per capelli, ma anche in alcuni farmaci.
Anche se esiste allo stato naturale nella composizione delle rocce, il diossido di titanio deve essere trattato chimicamente per ottenere una polvere bianca spesso utilizzata per i dolci ma anche nei dentifrici e nelle creme solari. E’ fortemente sconsigliato l’utilizzo per i bambini di protezioni solari che lo contengono, ma attenzione, può nascondersi anche con antri nomi: Biossido di titanio o Ti02
E’ un additivo sempre più sotto accusa
Il Centro Internazionale di Ricerche sul Cancro (CIRC) ha ufficialmente classificato il Diossido di Titanio «classe B2, IARC»
(IARC International Agency for Research on Cancer)
Ossia «potenzialmente cancerogeno per l’uomo».
E 173 o Alluminio
Si presenta sotto forma di colorante grigio. Si trova in molti alimenti ed anche nell’acqua del rubinetto. Tra tutti i metalli, l’alluminio è il più abbondante. Rappresenta l’ 8% della massa delle materie presenti sulla superficie terrestre.
La polvere di E 173 è costituita da fini particelle di alluminio.
L’alluminio ha un impatto negativo sul sistema nervoso poiché è estratto da un ossido minerale chiamato bauxite, la sostanza che lo rende fortemente neurotossico.
Nell’industria alimentare è utilizzato per la colorazione esterna dei dolciumi, delle pasticcerie e dei salumi. Questo additivo è utilizzato anche per rendere più lucidi ed attraenti i confetti, le pastiglie e le pillole, anche nei medicinali.
La tossicità dell’E 173
Di questo additivo alimentare se ne possono trovare tracce nelle malattie di Alzheimer e di Parkinson. Accentua anche l’effetto neurotossico del piombo. Il dosaggio eccessivo di E 173 favorisce le turbe del sistema nervoso, la decalcificazione ossea, l’anemia ed influisce sulle patologie del fegato e del cuore. L’alluminio può anche influire negativamente sulla fertilità femminile.
È fortemente sconsigliato ma purtroppo non proibito (eccetto in Australia).
Nell’Unione Europea è consigliato di non oltrepassare la dose giornaliera di massimo 2 mg per chilogrammo di massa corporea.
Ma come si fa a rispettare questa dose se ne troviamo dappertutto e, a nostra insaputa, non solo come additivo ma anche negli utensili da cucina in alluminio, nelle pellicole per alimenti, nei contenitori, nelle barchette in alluminio e in tutti i rivestimenti di scatole alimentari di sardine, acciughe o conserve, suscettibili di lasciare nell’alimento particelle di questo pericoloso metallo?
A voi la riflessione.
Come detto all’inizio di questo articolo, l’azione più importante che possiamo compiere è trasformarci da spettatori a consumatori consapevoli.
Al prossimo articolo