Il “grande” problema percepito ma male affrontato. Rubrica nutrizionale articolo 2. Obesità e sovrappeso – Le statistiche degli ultimi anni, svelano dati allarmanti che devi assolutamente conoscere
In questo articolo della rubrica ci soffermeremo su una tematica centrale e peculiare. Da una breve analisi sul web ci si rende conto che vengono compiute ricerche riguardo temi come “dieta per dimagrire” e simili.
Va da se che in genere, la stragrande maggioranza delle persone “avverte” il problema e proprio queste ricerche compiute dagli utenti ne sono la prova.
Secondo dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la prevalenza dell’obesità a livello globale è triplicata dal 1975 ad oggi, hai letto bene TRIPLICATA; sono più di 1,9 miliardi gli adulti in sovrappeso, di cui oltre 650 milioni gli obesi, per non parlare dei bambini la cui stima arriva attorno ai 41 milioni.
Un contributo importante a tale aumento è stato dato dall’incremento nei consumi, sia in età evolutiva che adulta, di alimenti ad alta densità energetica e di basso valore nutrizionale, come per esempio snacks, prodotti da forno, dolciumi, soft drinks ecc. A questo si aggiunge inoltre la qualità sempre più compromessa dei cibi sul mercato e l’avversione all’attività fisica regolare e costante che lascia sempre più spazio alla sedentarietà.
Se il problema è “percepito” va anche detto che non è ben affrontato, anzi in alcuni casi sarebbe più corretto dire che non è affrontato affatto.
Da un lato si cercano soluzioni fai da te, riponendo la propria fiducia nel web, o nei gruppi facebook, a volte basandosi anche sul sentito dire o peggio ancora sul post facebook classico del “ho perso 10 chili, clicca qui e chiedimi come”, dall’altro lato invece c’è la difficoltà del cambiamento.
L’essere umano è per natura restio al cambiamento. “La strada di casa è conosciuta”. Cambiare delle cattive abitudini che possono essersi per un motivo o per un altro stabilizzate nella nostra routine quotidiana è difficile. Per natura, finchè non cambiamo “l’abitudine” saremmo sempre tentati a ritornare sulla vecchia via. Per cambiare un’abitudine radicata occorre costanza, tempo e un perchè sufficientemente forte da abbattere “il muro”.
Certamente questo approccio fai da te non aiuta il raggiungimento di risultati soddisfacenti.
Perché si aumenta di peso
In linea di massima si aumenta di peso perché si introducono più calorie di quelle che realmente si consumano, ma questo non avviene dall’oggi al domani, bensì nel tempo.
Nella gran parte dei casi, eccediamo giornalmente senza accorgercene, pensiamo di mangiare poco quando invece siamo portati a spizzicare continuamente, a condire di più, a consumare pasti pronti o junk food e ad avere quindi una percezione alterata della realtà. Esiste poi il così detto effetto “yo-yo”, ovvero perdere peso e riprenderlo con molta facilità.
Se abbiamo mangiato male per anni, non possiamo pensare di sbloccare la situazione con la rapidità di poche settimane o mesi, ma piuttosto dobbiamo comprendere che tempo e perseveranza possono diventare importanti alleati.
Secondo le vigenti linee guida, è fondamentale agire con un alimentazione sana e un corretto stile di vita per trattare e prevenire sovrappeso e obesità, poiché un eccessivo aumento di peso e di adiposità addominale costituiscono un pericolo nei confronti di complicanze metaboliche quali insulino-resistenza, dislipidemie, ipertensione, diabete e il rischio di sviluppare eventi cardiovascolari. Per cui una riduzione di almeno il 5-10% del peso iniziale in un periodo di 3-6 mesi, ci permetterà di mantenere il calo ponderale nel tempo e di migliorare le complicanze metaboliche.
Dimagrimento
Per il dimagrimento è necessario creare un bilancio calorico negativo, ovvero assumere meno calorie di quelle che normalmente si introducono e” bruciare” di più. Se con l’alimentazione introduciamo più energia di quanta se ne consuma, l’eccesso tende ad accumularsi nel corpo sotto forma di grasso, determinando così l’aumento di peso; se invece accade il contrario, il corpo sarà disposto ad utilizzare le sue riserve per far fronte alle richieste energetiche.
Ognuno ha il suo metabolismo
Il fabbisogno calorico di ognuno proviene da una sua storia pregressa, da un suo percorso; infatti oggi siamo metabolicamente quello che abbiamo costruito negli anni, tenendo conto della nostra genetica. Se nonostante gli sforzi fatti, siamo ancora in sovrappeso ed assumiamo poche calorie, probabilmente sono stati sforzi sbagliati. La dieta viene spesso vista come un togliere, ma non è sempre cosi; sappiamo che il metabolismo tende a rallentarsi con l’età, ma nessuno immagina che con la giusta strategia il metabolismo può anche riprendersi nel tempo.
Il metabolismo ha una variabilità individuale, dovuta a fattori ormonali e non, di conseguenza non può esistere al mondo un modello alimentare che per consumi e dimensioni sia unico per tutti; è per questo che noi professionisti siamo tenuti a rispettare le vostre esigenze e a pianificare un trattamento nutrizionale personalizzato, che permetta il raggiungimento e il mantenimento della migliore qualità di vita possibile.
In base allo stato di salute, valutato dal professionista attraverso una completa anamnesi, le diete possono essere modulate in relazione allo stile di vita e i gusti della persona, alle sue esigenze metaboliche, all’eventuale patologia, ai suoi inestetismi, e qui entra in gioco la mia collaborazione con Roberta, la quale insegna che ogni inestetismo grida o enuncia uno squilibrio biochimico. Le diete pertanto possono essere intese sia come il riequilibrio delle abitudini alimentari scorrette, sia come un intervento mirato alla patologia in corso; ecco quindi che possiamo parlare di numerosi approcci dietetici personalizzati tra cui quello di tipo ipoglicidico o basso indice glicemico, ipocalorico, iperproteico, gluten-free, lactose -free, chetogenico e molti altri ancora.
Lo scopo della rubrica
Dato quindi il problema percepito, lo scopo di questa rubrica è analizzare in ogni pubblicazione futura i vari modelli alimentari che spiccano nel web, quelli più ricercati dagli utenti, modelli sui quali si vuole maggiore chiarezza.
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Dott.ssa Elena Balzani